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Il successo dell'Apollo 11 è il coronamento del sogno del professor Robert Goddard, che nel marzo del 1926, ad Auburn, nel Massachusetts, aprì l'era della missilistica lanciando in un campo di cavoli il primo razzo a propellente liquido, ma è soprattutto il trionfo di Werner von Braun, l'ingegnere tedesco, creatore dei micidiali razzi nazisti V1 e V2. Il tecnico tedesco al vertice dello staff tecnico della Nasa è il vero deux ex machina di tutta l'avventura americana dello spazio, lui è il padre del Saturn V, a lui gli Stati Uniti devono il raggiungimento del primato sull'Unione Sovietica dopo lo shock dello Sputnik, il trionfo di Yuri Gagarin e la tragedia dell'Apollo 1 quando gli astronauti Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee, morirono, a terra in una simulazione di volo nel rogo della loro capsula a causa di un banale corto circuito. E da 40 anni sulla Luna, oltre agli apparecchi scientifici, ai dischi con i messaggi beneaugurati di tutte le nazioni c'è anche una piccolo stemma lasciato da Aldrin e da Armstrong in ricordo della tragedia dell'Apollo 11.